Sulle tracce del Dittatore: visita guidata nella casa di Ceaușescu

A quasi trent’anni dalla Rivoluzione del dicembre 1989, che ha portato alla caduta del regime di Ceaușescu, con l’esecuzione della coppia presidenziale il giorno di Natale dello stesso anno, la casa in cui la famiglia dell’ex-dittatore della Romania visse per circa 25 anni (1965-1989) è stata trasformata in esposizione permanente ed aperta al pubblico.

Palatul Primăverii (“Il Palazzo della Primavera”) è entrato nel circuito turistico ed artistico della città di Bucarest dal 16 marzo 2016, con l’obiettivo di restituire al popolo una pagina importante della sua recente storia. Visto con gli occhi e l’esperienza di adesso, l’intero complesso è in linea con un ambiente di vita e di lavoro che un capo di stato possa avere. Paragonata ai palazzi degli emiri arabi o alla dimora dell’ultimo presidente statunitense, la casa di Ceaușescu risulta quasi di dimensioni modeste.

Bisogna però partire dal presupposto storico e politico in cui viveva il popolo romeno in quei tempi: senza luce più ore al giorno e senza riscaldamento in casa anche d’inverno, senza beni alimentari e beni di prima necessità, senza libertà di espressione (con accesso alla televisione nazionale per solo due ore al giorno, per seguire le trasmissioni accettate dalla censura), senza possibilità di viaggiare liberamente all’estero e di entrare in contatto con gli stranieri, senza la possibilità di decidere liberamente per la propria vita e poter abortire senza rischiare la galera…. La lista dei soprusi potrebbe continuare, tutto nella continua celebrazione del leader supremo, in stile nord-coreano. Nelle immagini seguenti potete vedere un gruppo di persone che aspetta nel gelo, per ore, il rifornimento di bombole a gas; sotto, una fila ad un negozio di prodotti alimentari, poi davanti ad una panetteria; la foto successiva presenta l’interno di un negozio in cui non c’è quasi niente da comprare, mentre l’ultima immagine rappresenta dall’alto una manifestazione di celebrazione del “compagno Ceaușescu”, in cui c’è un manifesto con la richiesta imperativa: “Cessazione del grossolano intervento dei gruppi imperialisti negli affari interni della Romania!”

Non dimenticate in nessun momento della vostra visita le immagini di sopra, per cogliere nei suoi aspetti più profondi questa incursione nell’ambiente intimo del dittatore.

La casa fu costruita negli anni ’60, durante il regime del predecessore di Ceaușescu e poi fu ampliata negli anni 1970-1972. L’architettura del palazzo fu progettata dall’Architetto Aron Grimberg Solari, mentre l’Arch. Robert Woll fu il principale designer dei mobili interni. Come ingegnere paesaggista del complesso fu designato l’Arch. Florin Teodosiu, mentre dell’interno si occuparono gli architetti Robert Woll ed Agrippa Popescu.

La casa ospita un’importante collezione di quadri firmati da artisti plastici conosciuti in Romania, come: Octav Băncilă, Camil Ressu, Rudolf Cumpănă, Dumitru Ghiață, George Baron Lowendal, numerosi arazzi lavorati a mano, nonché stupendi mosaici manufatti, realizzati dai professori Olga Porumbaru e Florin Pârvulescu.

Fortunatamente, la furia della Rivoluzione, in cui si voleva cancellare ogni traccia del regime, ha risparmiato questa struttura. Nel primo giorno, i rivoluzionari che sono entrati si sono accontentati solo di cibo, senza distruggere nulla;  successivamente è entrato l’esercito che ha controllato la struttura, al fine di conservare prove e documenti importanti.

Dall’ingresso principale, dove  si notano i busti di Elena e Nicolae Ceaușescu, si entra nell’Ufficio dell’ex-Presidente, in cui si nota un quadro che raffigura un contadino, tipo di personaggio a cui Ceaușescu era molto affezionato, in ricordo delle sue radici contadine. L’ufficio non era la sua stanza di lavoro, tutti gli incontri ufficiali e le riunioni essendo convocate alla sede del Comitato Centrale del Partito Comunista Romeno; qui venivano a trovarlo dei docenti che gli davano lezioni private di geopolitica e di lingue.

Sulla casa di Ceaușescu, la gente si era inventata numerose leggende, come quella sulle decorazioni in oro. Il personale di servizio aveva notato la rubinetteria dorata, le applicazioni ed i decori, e faceva girare la voce che fossero in oro massiccio. In realtà, si tratta di metalli comuni e di piccolissime quantità di oro, come quello contenuto nella vernice con cui erano realizzate le decorazioni della cantina, troppo poco quantitativamente per confermare i racconti diffusi nell’immaginario collettivo.

Molto affascinante era il piccolo cinema allestito all’interno della casa, dove i coniugi Ceaușescu, insieme ai loro figli Nicu, Zoia e Valentin, potevano seguire i loro film preferiti, fra i quali anche quegli americani (western), che piacevano tanto al dittatore. Oggi, sullo schermo, si possono vedere delle fotografie che ritraggono la famiglia in scene di vita privata.

La visita guidata nella casa passa attraverso l’appartamento di Valentin Ceaușescu, il soggiorno della famiglia,  l’appartamento di Nicu Ceaușescu, l’appartamento di Zoia Ceaușescu, l’appartamento comune di Elena e Nicolae Ceaușescu, il Soggiorno in Stile “Luigi XIV”, l’appartamento di Elena Ceaușescu, il giardino estivo e quello invernale e la piscina con il centro benessere.

Nella stanza da letto della coppia presidenziale si notano i loro pigiami, ripiegati sul letto ed un quadro di famiglia, appoggiato su un tavolino. L’intera scena viene a rendere un tocco di mortalità a quello che si faceva chiamare “il genio dei Carpazi”, “Personalità eccezionale del mondo contemporaneo”, “il figlio più amato del popolo romeno”, in un delirio di onnipotenza sempre crescente, iniziato negli anni ’70, dopo le visite in Cina ed in Corea del Nord.

Il guardaroba della moglie di Ceaușescu faceva sognare tutte le donne del Paese, che non avrebbero mai immaginato di poter possedere tanti vestiti, scarpe, borse e pellicce. La coppia presidenziale aveva una grande paura della vecchiaia. Pertanto, aveva allestito all’interno della casa dei centri benessere, con bagni di fanghi termali, letti per i massaggi. In quell’epoca, la Romania era famosa in tutto il mondo per i centri di geriatria e per le creme ed i rimedi contro l’invecchiamento, il marchio più famoso essendo il “Gerovital”.Una delle zone più belle della casa, a nostro avviso, è quella della piscina coperta, enorme, con dei bellissimi mosaici in cui si notano i temi marini ma anche quelli naturali. Un elemento ricorrente nelle decorazioni e negli arazzi è il pavone. Infatti, i giardini della casa erano popolati con pavoni, come anche quelli delle case di vacanza al mare.Concludiamo la nostra incursione nella vita privata di due dei personaggi più contestati del Novecento con un’immagine molto forte, che ha fatto il giro del mondo intero, quella dell’esecuzione della coppia presidenziale il 25 Dicembre 1989.

Se volete continuare il vostro tour a Bucarest sulla tracce del Dittatore, vi consigliamo di andare a vedere Casa Poporului (“La Casa del popolo”), l’edificio più controverso di Bucarest, odiato da molti e segretamente apprezzato da altri, che domina con la sua grandezza tutta la capitale della Romania.

L’edificio e tutta la zona che lo circonda fanno parte della “Nuova Bucarest”, che non era altro che il sogno del dittatore Nicolae Ceaușescu di ricostruire la città in seguito al devastante terremoto del 1977. Occupato solo per il 30%, esso è il secondo palazzo più grande del mondo e, dopo la rivoluzione, è diventato sede del Parlamento romeno, come simbolo della rinascita della democrazia.
Per la sua costruzione un intero quartiere del centro storico è stato raso al suolo e il costo totale del progetto si stima essere intorno a 3 miliardi di euro.
Le visite guidate permettono di vedere una piccola parte di tutta l’immensità di questo palazzo, ma riescono comunque a rendere l’idea del lavoro e delle risorse impiegate per la sua costruzione. Tutti i materiali usati per erigere ed arredare le infinite sale e corridoi provengono dalla Romania, secondo il desiderio del dittatore che pretendeva che il progetto rappresentasse il paese nella sua totalità.
Un altro edificio che potrebbe far parte di un tour intitolato “il filo rosso” è Casa Presei Libere (“La Casa della Stampa Libera”), che un tempo si chiamava “Casa Scînteii”, come il principale giornale di propaganda del Partito Comunista Romeno. Davanti all’edificio di chiara ispirazione sovietica, un tempo c’era la statua imponente di Lenin, che fu tolta nella primavera del 1990.
Speriamo di avervi offerto con questo articolo alcuni spunti interessanti per un tour turistico alternativo nella capitale di uno dei Paesi dell’Est più colpiti dalla dittatura del regime comunista.
Info utili:

Casa Ceaușescu (Bd.Primăverii n.50, București) è visitabile da martedì a domenica, dalle ore 10 alle ore 17, da gruppi composti da un minimo di 5 e fino ad un massimo di 20 persone.

E’ consigliabile la prenotazione della visita almeno un giorno prima.

La visita è esclusivamente guidata, con spiegazioni in romeno o in inglese e, su richiesta, in francese.

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Palatul Parlamentului (Strada Izvor nn.2-4) è visitabile tutti i giorni, con orari di apertura e chiusura che variano a seconda della stagione estiva e invernale.

E’ obbligatoria la prenotazione, che si deve fare telefonicamente per 1-9 persone e via e-mail per i gruppi costituiti da più di 10 persone.

L’accesso nel Palazzo è consentito solo con la presentazione di un documento di identità valido (escluso il passaporto), 10 minuti prima dell’orario di inizio della visita.

Per motivi di sicurezza, non è disponibile uno spazio di deposito bagagli e guardaroba.

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